Digitalizzazione
Iniziative di sostenibiità
Nel 2016 è proseguita l’applicazione del processo che definisce le attività volte al miglioramento della sostenibilità della supply chain. Tali attività coinvolgono le fasi di qualificazione, qualità entrante e vendor rating.
[G4-DMA Supplier Human Rights Assessment] In particolare, i fornitori sono stati classificati in base ai rischi potenziali legati alla loro performance di sostenibilità, attraverso una specifica metodologia che considera gli aspetti socio-ambientali e di continuità di business connessi ai mercati d’acquisto in cui operano. Per questo, i mercati di acquisto (cioè le categorie di acquisti omogenei tra loro) sono stati classificati in funzione di parametri quali:
- le aree geografiche di riferimento e i rischi ad esse collegati,
- il potenziale impatto sull’ambiente e sulla società delle attività dei fornitori e dei prodotti/ servizi forniti lungo il loro intero ciclo di vita, inclusi i rischi relativi alle violazioni dei diritti umani, del lavoro e dell’ambiente,
- l’impatto sulla reputazione di TIM come cliente.
Quindi, è stata realizzata una matrice che, mettendo in relazione la spesa relativa allo specifico mercato d’acquisto con l’indice di rischio calcolato sulla base dei parametri elencati, ha consentito di suddividere i mercati d’acquisto in quattro classi, individuando quelli più critici dal punto di vista della sostenibilità e dell’impatto economico. I fornitori appartenenti alle classi a maggior rischio sono oggetto di audit di sostenibilità, effettuati da personale aziendale o di aziende terze specializzate nel settore. Tali audit saranno ripetuti periodicamente per seguire l’attuazione di eventuali azioni correttive e, in caso di esito positivo, per verificare il mantenimento nel tempo del livello di prestazioni riscontrato. Gli strumenti sviluppati e utilizzati per la BU Domestic sono stati illustrati e trasferiti alla BU Brasile che sta analizzando le modalità di applicazione ai propri fornitori.
[G4-HR4a], [G4-HR5a], [G4-HR5b], [G4-HR6a], [G4-HR11] Sono stati analizzati tutti i fornitori della BU Domestic al fine di valutarne il rischio socio/ambientale1; nel 2016 quelli a maggior rischio sono stati 48 (+20% rispetto al 2015 e + 17% rispetto al 2014). Sono considerati a maggior rischio sociale 21 mercati d’acquisto2 e i fornitori che operano nelle seguenti aree geografiche: Asia, Centro e Sud America, Nord Africa ed Europa dell’Est.
[G4-HR7] Per i lavoratori degli istituti che forniscono servizi di vigilanza in Italia è prevista l’osservanza del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, in particolare l’osservanza dell’articolo 138 comma 2 che prevede i requisiti professionali e di formazione delle guardie giurate. In Brasile, la legge 7102/83 detta le regole relative alla vigilanza privata. Prevede, tra l’altro, che tutti coloro che intendano essere assunti come vigilantes da un’impresa di vigilanza debbano aver preventivamente partecipato a un corso di formazione, effettuato da scuole accreditate dalla Polizia Federale. Dopo l’assunzione, ogni due anni i vigilantes devono seguire un corso di aggiornamento.
[G4-DMA Supplier Human Rights Assessment] Dal 2014, tutti i fornitori interessati ad un processo di aualificazione (nuovo, di estensione e rinnovo), riguardante icomparti di acquisto a maggior rischio per quanto riguarda la sostenibilità, sono sottoposti adun apposito questionario di autovalutazione del rischio di sostenibilità socio ambientale.. Il questionario, aggiornato periodicamente in funzione dei risultati e dell’evoluzione del processo di qualificazione, è stato elaborato sulla base dei principali requisiti presenti negli standard di riferimento per la gestione d’impresa responsabile, sia dal punto di vista del rispetto dei valori etici sia della salvaguardia dell’ambiente (quali SA 8000, Global Compact dell’ONU e ISO 14001) e delle migliori prassi industriali del settore.
[G4-HR10], [G4-LA14] Il questionario di autovalutazione di sostenibilità è integrato nell’applicativo che gestisce il processo di qualificazione dei fornitori, che automaticamente lo sottopone a tutti i nuovi fornitori che operano nei mercati classificati a rischio di sostenibilità. Per i fornitori precedentemente qualificati nell’Albo fornitori di TIM, sono state effettuate delle campagne di recupero. Le risultanze del questionario potranno consentire l’affinamento della matrice del rischio sopra descritta. Nel 2016 in Brasile è stato inviato un questionario di autovalutazione sui temi di sostenibilità ai fornitori il cui ordinato abbia superato un milione di reais, pari al 16% del numero totale dei fornitori. A fine 2016 sono state ricevute risposte da tutti i 236 fornitori coinvolti. I risultati serviranno ad orientare i futuri processi di selezione.
Nell’ottobre 2016 è stata confermata la certificazione di conformità alla norma ISO 9001:2008 del “Sistema di Gestione per la Qualità” per le Funzioni Purchasing e Service Center Logistics, rientranti nella responsabilità del Business Support Office, con un particolare riconoscimento delle iniziative intraprese nel campo della sostenibilità. La certificazione ha comportato la mappatura di 23 processi delle funzioni con la definizione di 118 indicatori di performance che consentono il monitoraggio e il miglioramento della gestione dei servizi forniti a clienti interni e ai fornitori.
L’applicazione della policy di green procurement, che fornisce le linee guida per stabilire i requisiti ambientali dei prodotti/servizi acquistati, costituisce sempre parte integrante del processo di acquisto. La policy considera tutte le fasi di vita del prodotto: progettazione, produzione, utilizzo, fine vita. Il documento, pubblicato sul portale fornitori “Vendors Hub” di TIM e nella sezione di sostenibilità del sito telecomitalia.com, contribuisce a orientare le politiche d’acquisto a favore di prodotti e servizi a basso impatto ambientale.
Alcune domande del sondaggio di soddisfazione annuale (cfr. Iniziative di coinvolgimento) vertono sulla policy di green procurement e i principi relativi ai Diritti Umani e del lavoro, nonché sulla loro implementazione da parte dei fornitori allo scopo di accrescerne il coinvolgimento nelle tematiche di sostenibilità.
1 [DMA Freedom of Association and Collective Bargaining] La policy di Gruppo volta a prevenire il rischio di violazione dei diritti sindacali è quella relativa ai “Rapporti con i Fornitori nel processo di acquisto di Telecom Italia”, che recita”…il Gruppo richiede ai propri fornitori e promuove, per il tramite di questi ultimi, anche verso subfornitori, il rispetto dei seguenti principi e delle relative prescrizioni di legge vigenti nei paesi ove tali stakeholder operano. … tutti i lavoratori devono godere del diritto legale di costituire e/o aderire alle organizzazioni sindacali per la tutela degli interessi individuali e collettivi. Deve essere riconosciuto il ruolo dei rappresentanti sindacali dei lavoratori, i quali non devono essere assoggettati ad alcuna forma di discriminazione; per l’espletamento della loro attività sindacale, devono essere garantiti permessi retribuiti e mezzi necessari alla comunicazione con i lavoratori sul luogo di lavoro”. Gli stessi concetti sono ribaditi anche nella policy di Gruppo sul rispetto dei Diritti Umani.
2 Access gateway-commercializzazione, accesso 3G, accesso/release software - mobile, apparati NGAN, applicazioni infrastrutturali, applicazioni produttive/collaboration, assurance, call center, cavi, creation, dati – GBE, delivery, sviluppo software, apparati mobili, materiali-cavi/pali/trasmissioni, middleware, servizi ambientali-manutenzioni civili/facility management, service layer-applicazioni verticali, server/storage, tablet, WAN - VOIP.