Digitalizzazione

Responsabilità di prodotto

TIM è principalmente un operatore di servizi di telecomunicazioni, i quali non costituiscono una minaccia per la salute fisica degli utilizzatori1, e non produce gli apparati di telecomunicazioni che commercializza2.
Per verificare che i prodotti immessi sul mercato siano conformi alle norme per la salute e la sicurezza, l’azienda si è dotata di:

  • apposite strutture interne che effettuano i controlli sulla qualità entrante anche dei prodotti che commercializza (telefoni, modem, ecc.) sia in Italia sia nei centri di produzione dei fornitori all’estero;
  • laboratori che effettuano test sui prodotti commercializzati dal Gruppo, in particolare sulle emissioni elettromagnetiche dei dispositivi mobili.

In tal modo, le eventuali non conformità dei prodotti sono rilevate prima dell’immissione sul mercato, in modo da escludere la possibilità che i prodotti non rispondenti ai requisiti essenziali delle Direttive Europee arrivino al cliente finale.
I servizi resi alla clientela sono soggetti ai requisiti indicati nelle Carte dei Servizi e nelle Condizioni di Abbonamento, disponibili sul sito telecomitalia.com.

[G4-DMA Customer Health and Safety], [G4-PR1] TIM esegue, nei suoi laboratori, le attività di validazione per il soddisfacimento dei requisiti essenziali previsti dalle Direttive vigenti per il rilascio della marcatura CE; la conformità a tali requisiti è attestata all’origine dal costruttore. Per i prodotti commercializzati in Italia, il quadro di riferimento è costituito dall’insieme delle norme che supportano la Direttiva 1999/5/CE, strutturate per macrofamiglia di prodotto3.
Sulla protezione e la sicurezza nell’uso delle apparecchiature da parte dei clienti, il Gruppo esegue i controlli su:

  • i livelli di emissioni elettromagnetiche (SAR) di smartphone/tablet/modem tecnologicamente innovativi, osservando le Norme IEC 62209-1/2;
  • le prescrizioni tecniche atte a ridurre il rischio da scossa elettrica, sovratemperature, incendio, pericoli meccanici, attraverso l’applicazione delle norme EN 60950-1 e EN 60065.

Inoltre, sono verificati:

  • gli aspetti di efficienza energetica, richiesti dalla Direttiva EuP (Energy-using Products): gli apparati immessi sul mercato sono verificati in relazione ai limiti di consumo di potenza in stand-by/off-mode e rendimento dei Regolamenti europei n. 1275/2008/EC, 801/2013/EC e 278/2009/EC, per gli apparati e i relativi alimentatori esterni (presenti come dotazione accessoria);
  • la funzionalità nelle diverse condizioni ambientali d’installazione e utilizzo di terminali e componenti accessori per il collegamento alla rete fissa: è controllato il rispetto dei campi di temperatura e umidità previsti dalle norme ETSI (European Telecommunications Standards Institute) per la specifica “condizione di servizio”, da cui derivano differenti “severità”. Le verifiche sono condotte sulla base delle norme IEC-EN serie 60068-2-1 (freddo), 2 (caldo secco), 14 (cambi di temperatura), 30 (cambi di umidità), 78 (umidità continuativa). Per i prodotti di maggior diffusione, con parti esterne in materiale plastico (ad es. AG, Access Gateway), è controllata la “resistenza alla fiamma” nell’eventualità di malfunzionamenti delle parti elettriche interne;
  • gli aspetti di compatibilità elettromagnetica, regolamentati dalla Direttiva 2004/108/EU (in futuro 2014/30/EU): suogniapparecchiaturaelettronicaèprevisto ilcontrollodelleemissioni di segnali elettromagnetici non intenzionali - al fine di evitare le interferenze dannose alle radiocomunicazioni - ed il soddisfacimento di determinati requisiti di immunità ai disturbi elettromagnetici. In TIM sono eseguite continue verifiche sui terminali e gli apparati di rete, per determinare la rispondenza ai requisiti fissati dalle norme internazionali ETSI, CENELEC (European Committee for Electrotechnical Standardization) in tema di compatibilità elettromagnetica. In particolare, è verificata la rispondenza degli apparati ai limiti fissati dalle norme per circoscrivere le emissioni di disturbi elettromagnetici che, oltre ad inquinare l’ambiente circostante, possono interferire con le radiocomunicazioni.

Gli apparati di telecomunicazione venduti in Brasile devono, per legge, essere approvati dall’agenzia regolatoria ANATEL che ne verifica, nei propri laboratori, la conformità alla normativa brasiliana sulla sicurezza elettrica ed elettromagnetica. Per ogni tipologia di apparato esiste, inoltre, una normativa ad hoc che deve essere soddisfatta.
TIM Brasil richiede ai suoi fornitori che gli apparati abbiano la certificazione di omologazione di ANATEL.

[G4-PR2] Negli ultimi tre anni, per nessun prodotto che ha raggiunto la fase finale di commercializzazione, sono state riscontrate non conformità relative alla normativa europea sulla salute e la sicurezza per il cliente, tanto in Italia quanto in Brasile.

[G4-PR3] In fase di stesura di contratto, per tutti i prodotti di telefonia fissa, TIM richiede che le confezioni contengano una dichiarazione ambientale, una dichiarazione sulla provenienza del tantalio eventualmente utilizzato nella componentistica, un manuale d’uso che abbia informazioni sulla sicurezza, l’eventuale presenza di materiali pericolosi e l’indicazione delle modalità di smaltimento. Per quel che riguarda l’etichettatura degli apparati di telefonia mobile, essendo prodotti di largo consumo che TIM si limita a rivendere e per cui non è richiesto alcun tipo di personalizzazione, l’Azienda si limita a richiedere l’aderenza alla normativa nazionale. In Brasile, TIM è conforme alla normativa nazionale ma non ha le procedure riguardanti le informazioni e le etichette sui prodotti e servizi. Nei contratti con i fornitori di apparati mobili è inserita la clausola ‘confezioni prodotti’, la quale impegna ogni fornitore ad inserire - in ogni scatola - le istruzioni e le avvertenze concernenti l’uso corretto sia del prodotto sia del kit di montaggio degli accessori e della presa di collegamento che possono essere associati al prodotto.
Per una particolare linea di prodotti, TIM eco-friendly, discussa in dettaglio nel capitolo Tutela dell’ambiente (cfr. TIM eco-friendly), sono inoltre indicati tutti i parametri rilevanti dal punto di vista ambientale (ad esempio, i consumi energetici).

[G4-PR4] Negli ultimi tre anni per nessun prodotto che ha raggiunto la fase finale di commercializzazione sono state riscontrate non conformità concernenti l’informativa e l’etichettatura dei prodotti. Si sono invece verificati alcuni casi di non conformità alla regolamentazione concernente l’informativa dei servizi. In particolare, in Brasile, nel 2016 si sono verificati tre incidenti per un totale sanzionatorio di 743.749,74 reais, nel 2015 si è verificato un incidente per un totale sanzionatorio di 2.897.416 reais, nel 2014 si sono verificati 3 incidenti per un totale sanzionatorio di 1.533.820 reais4 .

In Italia i procedimenti sanzionatori dell’Autorità regolatoria, riguardanti episodi di non conformità alla regolamentazione sull’informativa dei servizi, rientrano tra le “ingiunzioni per violazione della normativa regolamentare in materia di tutela del consumatore concernenti la fornitura e l’utilizzo di prodotti e servizi di TLC”; pertanto, per l’Italia, le non conformità sull’informativa sui servizi sono state accorpate con le non conformità concernenti la fornitura e l’uso dei servizi (tabella seguente)5.

[G4-PR9]

Numero e valore monetario complessivo delle multe per non conformità a leggi e regolamenti riguardanti la fornitura e l’utilizzo di prodotti e servizi in Italia*

Descrizione  2016  2015  2014
Numero multe per non conformità concernenti la fornitura e l'utilizzo di prodotti e servizi447
Valore monetario complessivo di tali multe (in euro)410.0002.833.0001.102.000

*Nel 2016 l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha aperto quattro procedimenti contro TIM, dei quali due archiviati a seguito di ricorso inoltrato da TIM (uno riguardante la ingannevolezza e aggressività per i clienti attivi e l’altra la moral suasion vendite via web), uno concluso con la sanzione di euro 410.000 (concernente la modifica della durata delle opzioni) ed uno si dovrà chiudere entro maggio 2017, il cui rischio di sanzione è di euro 200.000 (avente per oggetto presunta violazione normativa sui contratti a distanza, conclusi fuori dai locali commerciali).

[G4-PR7]

Numero complessivo di casi di non conformità alle normative e ai codici volontari riguardanti le comunicazioni di marketing in Italia

Tipo non conformità  2016  2015  2014
Numero di casi di non conformità alla normativa concretizzati in multa o sanzione000
Numero di casi di non conformità alla normativa concretizzati in un avviso000
Numero di casi di non conformità a codici volontari*402

*I casi sono regolati dall’istituto di Autodisciplina Pubblicitaria, il quale opera in conformità al codice della comuni- cazione commerciale ed è competente nel definire tutte le controversie in materia di pubblicità che coinvolgono i soggetti associati, direttamente o indirettamente. Le decisioni del Giurì non sfociano mai in sanzioni pecuniarie ma, se del caso, in un ordine di desistenza dal comunicato pubblicitario contestato.

In Brasile le uniche notifiche relative a comunicazioni pubblicitarie e di marketing sono state emanate dal CONAR (Conselho Nacional de Autorregulamentação Publicitária), ente non governativo di autoregolamentazione della pubblicità che valuta le non conformità rispetto al Codice Brasiliano di Autoregolamentazione della Pubblicità (“CBAP”) e può raccomandare all’azienda la modifica/rettifica o sospensione della pubblicità (non applica sanzioni pecuniarie); CONAR mira a garantire che ogni annuncio pubblicitario sia vero, onesto, rispetti le leggi del Paese ed il principio della concorrenza leale. La procedura d’infrazione può essere chiusa in caso di riconciliazione tra le parti, qualora gli autori cessino l’infrazione o anche se non è stato dimostrata la violazione del Codice Etico.

L’Anatel può sanzionare con multe o avvisi nei casi di “comunicazioni generali di marketing” non conformi (nessuna negli anni 2016 e 2014, due multe nell’anno 2015).

Nel 2016 TIM Brasil non ha ricevuto notifiche di non conformità; nel 2015 TIM Brasil ha ricevuto 5 notifiche di non conformità ai codici: 4 proposte dai concorrenti ed una dal CONAR; CONAR, nel 2014, non ha segnalato alcun tipo di non conformità.

[G4-PR9]

Numero e valore monetario complessivo delle multe per non conformità a leggi e regolamenti riguardanti la fornitura e l'utilizzo di prodotti e servizi in Brasile.

Descrizione  2016*  20152014
Numero multe per non conformità concernenti la fornitura e l'utilizzo di prodotti e servizi235
Valore monetario complessivo di tali multe (in R$)274.69813.592.96313.214.257

*Si tratta di due multe comminate a seguito del presunto mancato rispetto della legislazione sulla protezione dei consumatori. Inoltre, nel 2016, la società brasiliana ha pagato cinque multe relative agli anni 2011, 2012 e 2013 (principalmente per la fornitura del servizio della linea fissa), per l’importo complessivo di reais 1.893.488.

1 Le minacce di tipo psicologico o di sicurezza e privacy sono trattate nei paragrafi Protezione Minori, E-security, Privacy.

2 In Olivetti, società del Gruppo attiva nel settore dei prodotti e soluzioni per l’information technology e polo digitale di TIM, sono presenti impianti di produzione di hardware. Nel contesto del Gruppo si tratta di attività non materiali in quanto l’intero fatturato di Olivetti ammonta allo 1,1% del Gruppo TIM.

3 Per i “terminali Corded” possono essere applicate le Norme EN 60950, EN 55022 e EN 55024; per i “terminali Cordless” le Norme EN 60950-1, EN 50371, EN 62311, ITU-T P360, EN 301489 e EN 301406; per i “terminali Mobili (smartphone, datacard etc.)” le Norme EN 60950-1, EN 62209, EN 302291, EN 301908, EN301893, EN 301511, EN 300440, EN 300328 e EN 301489.87

4 Nel 2016, 2015 e 2014 in Brasile non ci sono stati altri incidenti di questo tipo, oltre ai casi riportati, che hanno condotto a sanzioni pecuniarie.

5 Per l’anno in corso non è stato possibile avere un quadro completo delle non conformità che, in Italia, sono sfociate in “avvisi”, in virtù del fatto che il concetto di “avviso” è molto sfumato. In futuro sarà fatta una riflessione approfondita per valutare se e come valutare le diverse tipologie di “avviso” che arrivano dall’autorità regolamentare. Inoltre, allo stato attuale non c’è un sistema di ricezione delle segnalazioni relative alle violazioni di codici di auto-regolamentazione.