Tutela dell'ambiente
I rischi legati ai cambiamenti climatici
[G4-EC2] I rischi legati ai cambiamenti climatici per il settore delle telecomunicazioni hanno implicazioni di tipo fisico, economico e regolamentare con ricadute importanti perfino sull’immagine e la reputazione delle società. In Italia, in particolare, negli ultimi anni si sono verificati fenomeni esondativi di notevole portata che hanno avuto un impatto devastante su vaste aree di territorio, sulle città e sulle infrastrutture.
Le installazioni, le infrastrutture di rete e i Data Centre di TIM sono distribuiti su tutto il territorio nazionale, e l’Azienda considera quello di esondazione uno dei rischi fisici più seri e con la maggiore probabilità di verificarsi. Gli effetti valutati consistono in danni che vanno dalla riduzione d’uso fino alla perdita delle proprietà e, nel caso estremo, all’azzeramento della capacità di fornire il servizio alla clientela.
Per evitare o limitare i danni potenziali le nuove centrali e gli edifici di TIM sono costruiti a distanza di sicurezza da fiumi e bacini d’acqua in genere, e per garantire la continuità del servizio la rete è progettata considerando adeguati livelli di resilienza e ridondanza.
In Italia la situazione dell’infrastruttura di rete, con particolare attenzione alle zone caratterizzate da un elevato livello di rischio idro-geologico, viene monitorata attraverso il sistema aziendale Ci.Pro. (Civil Protection) che utilizza una base dati di informazioni relative al territorio e alle infrastrutture che viene continuamente aggiornata ricercando la rapida pianificazione degli interventi che si rendono necessari.
In ultimo, i rischi fisici a cui gli asset aziendali sono comunque soggetti, vengono gestiti tramite una copertura assicurativa che tenga conto del valore delle strutture e degli apparati come pure degli eventuali effetti che tali fenomeni catastrofici causerebbero sul servizio.
In Brasile le condizioni climatiche mutevoli danno origine sempre più spesso a condizioni meteorologiche estreme e TIM Brasil ha sviluppato tecnologie e applicazioni per il monitoraggio efficace e continuo, soprattutto nelle aree a maggior rischio. La Società ha inoltre fatto forti investimenti in infrastrutture e tecnologie avanzate, non solo per garantire la continuità e la qualità del servizio offerto ai propri clienti, ma anche per aumentare l’efficienza e ridurre i consumi associati alle proprie operazioni.
Al momento in Brasile la maggior parte dell’energia elettrica viene generata da centrali idroelettriche (64% secondo i dati del Balanço Energético Nacional – 2016). Periodi prolungati di siccità possono portare ad una diminuzione anche drastica della disponibilità di energia elettrica, oltre che all’aumento del costo della stessa e al ricorso sempre maggiore ai combustibili fossili. La diminuita disponibilità di acqua nei bacini idrici potrebbe portare al razionamento dell’energia e a fluttuazioni significative del costo per kWh.
In Brasile, la politica nazionale sui cambiamenti climatici, che è stata definita nel 2009 (legge 12187) ed è regolata dai decreti No. 7390/2010 e 7643/2011 e integrata dai piani settoriali di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, conferma l’allineamento del paese alle iniziative internazionali, tra cui gli accordi siglati a Parigi (COP21) che sono stati sottoscritti e ratificati anche dal Brasile, per cui la cosiddetta “Nationally Determined Contribution”1 è pari ad una riduzione delle emissioni nel 2025 del 37% rispetto ai livelli del 2005.
Negli stati di São Paulo e Rio de Janeiro, che sono quelli in cui sono maggiormente concentrate le attività industriali e commerciali del paese, sono state promulgate specifiche leggi statali sui cambiamenti climatici.
Una parte considerevole delle emissioni di TIM è legata ai consumi di energia elettrica, soprattutto da parte dell’infrastruttura di rete. Le politiche che riguardano il settore energetico tendono a far aumentare il costo dell’energia, e tali aumenti vengono a loro volta trasferiti agli utilizzatori e quindi anche a TIM, che potrebbe veder aumentare anche il costo dei beni e dei servizi che acquista dai propri fornitori, in particolare da quelli che producono apparati e infrastrutture per telecomunicazioni.
Condizioni climatiche estreme come tempeste di elevata intensità e frequenza possono danneggiare l’infrastruttura di rete, in particolare le torri e i tralicci di trasmissione, aumentando i costi di gestione e di assicurazione contro i rischi, e causando riduzione della copertura, indebolimento del segnale e interruzioni del servizio. Anche variazioni nel tasso di umidità e salinità dell’aria possono ridurre la vita utile delle apparecchiature. Inoltre un aumento della temperatura media potrebbe avere come conseguenza un maggiore consumo di energia elettrica per i sistemi di condizionamento e refrigerazione. Possibili inondazioni rendono difficoltosi gli spostamenti del personale e l’operatività diminuendo l’efficienza del sistema.
1 E’ l’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra stabilito a livello nazionale da ciascun paese firmatario degli accordi di Parigi e comunicato alla UNFCCC che lo inserisce in un apposito registro.