Gruppo TIM

Enti e Istituzioni

[G4-DMA Public Policy] TIM intende mantenere un rapporto collaborativo e trasparente con le Istituzioni nazionali e sovranazionali con l’obiettivo di facilitare il dialogo sui temi di interesse comune e assicurare una corretta rappresentazione della posizione del Gruppo.

I nostri interlocutori in questo ambito sono:

  • le Istituzioni nazionali centrali: Parlamento, Governo, Ministeri, PA;
  • le Istituzioni locali e loro associazioni;
  • AGCOM, AGCM, il Garante per la protezione dei dati personali, l’Authority per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico;
  • le Istituzioni europee e internazionali: la CE, il Consiglio e il Parlamento Europeo, il BEREC1, l’OCSE2, l’ONU3, il Global Compact, l’UNEP4, l’UNFCCC5, l’ITU6 e altre agenzie dell’ONU.

Istituzioni nazionali e centrali

L’attività di relazione avviene principalmente con i parlamentari componenti le Commissioni di Camera e Senato coinvolti su temi di possibile impatto aziendale come, per esempio, quelli di natura economico-finanziaria, privacy, telecomunicazioni, internet e TV. Anche la partecipazione alle audizioni parlamentari rappresenta un modo per approfondire tematiche specifiche e creare opportunità di confronto su temi oggetto di dibattito parlamentare.

Nei confronti delle Istituzioni, l’attività di presidio legislativo si concretizza spesso nella predisposizione e presentazione di proposte emendative ai singoli provvedimenti.

TIM fornisce inoltre il proprio supporto informativo ai Ministeri (prevalentemente al Ministero dello Sviluppo Economico) per l’attività relativa al sindacato ispettivo (interrogazioni parlamentari) nei confronti del Gruppo.

L’attività legislativa nazionale oggetto di specifica attenzione e presidio da parte di TIM nel corso del 2016 ha riguardato principalmente i disegni di legge all’esame delle Camere e i decreti legge e decreti legislativi varati dal Governo in carica, di possibile impatto sul comparto delle comunicazioni elettroniche.

In particolare, è stato monitorato e seguito l’iter dei seguenti provvedimenti legislativi:

  • legge n. 11 del 28.01.2016 (deleghe al Governo per l’attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, sull’aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d’appalto degli enti erogatori nei settori dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonche’ per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture): la legge reca talune disposizioni in materia di cambi di appalto dei call center;
  • decreto legislativo n. 33 del 15/02/2016 (attuazione della direttiva 2014/61/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, recante misure volte a ridurre i costi dell’installazione di reti di comunicazione elettronica ad alta velocita): il provvedimento introduce misure volte a facilitare l’installazione delle suddette reti, promuovendo l’uso condiviso dell’infrastruttura fisica esistente e consentendo un dispiegamento più efficiente delle infrastrutture fisiche nuove per abbattere i costi dell’installazione;
  • legge costituzionale del 12 aprile 2016 (disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione): la riforma, in particolare, supera la c.d. “potestà legislativa concorrente” tra Stato e Regioni (lo Stato stabilisce i principi generali mentre le Regioni legiferano in base ai predetti principi), riportando molte materie, tra cui l’ordinamento della comunicazione, nella potestà esclusiva dello Stato. In tal modo, viene superato il previgente impianto normativo che ha ostacolato lo sviluppo delle reti di comunicazioni elettroniche, fisse e mobili;
  • decreto ministeriale dell’11/05/2016 (Istituzione del SINFI - Sistema Informativo Nazionale Federato delle Infrastrutture): il decreto del MISE, attua le disposizioni del decreto legislativo n. 33 del 2016
  • decreto legislativo n. 185 del 24.09.2016 (disposizioni integrative e correttive dei decreti legislativi 15 giugno 2015, n. 81 e 14 settembre 2015, nn. 148, 149, 150 e 151, a norma dell’articolo 1, comma 13, della legge 10 dicembre 2014, n. 183): il decreto reca disposizioni integrative e correttive della disciplina, in materia di lavoro, introdotta dal “Jobs act”;
  • decreto legislativo n. 179 del 26/08/2016 (modifiche ed integrazioni al Codice dell’amministrazione digitale, di cui al decreto legislativo 7/03/2005, n.82, ai sensi dell’articolo 1 della legge 7/08/2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche): nel provvedimento, per quanto di interesse, è stato fissato il diritto dell’utenza di utilizzare il credito telefonico per i micropagamenti elettronici verso la PA e i gestori di pubblici servizi.
  • Sono state svolte attività preparatorie e di confronto con i referenti istituzionali in occasione di audizioni presso le competenti Commissioni parlamentari, quali quelle relative ai nuovi assetti societari di TIM e alla posizione aziendale in merito alla Strategia governativa per lo sviluppo delle reti a banda ultra larga, così come sono state seguite e monitorate le indagini conoscitive parlamentari afferenti al settore delle comunicazioni elettroniche, tra cui si evidenzia l’indagine su “Industria 4.0”, avviata nel mese di febbraio 2016 e finalizzata ad acquisire elementi informativi utili circa l’individuazione del modello da applicare al tessuto industriale italiano per favorire la digitalizzazione delle imprese.

Istituzioni nazionali locali

[G4-DMA Indirect Economic Impacts] A livello locale TIM dialoga costantemente con le Istituzioni su tematiche di carattere generale relative al settore delle comunicazioni elettroniche, con particolare riferimento allo sviluppo delle reti e ad altre tematiche di interesse per il business aziendale. L’obiettivo è quello di risolvere i problemi rilevati, indirizzare la produzione normativa locale al rispetto del quadro di riferimento nazionale, promuovere l’immagine del Gruppo e rappresentarne la posizione al riguardo. Il dialogo si svolge sia direttamente con gli enti locali sia con le loro associazioni rappresentative: ANCI e UPI.

Il monitoraggio e l’interazione costante con i centri decisionali delle istituzioni locali avvengono per mezzo di audizioni, anche attraverso la presentazione di documenti di posizionamento relativi alla produzione normativa locale, partecipazioni ai workshop, ai lavori delle commissioni regionali e ai tavoli di lavoro specialistici. Inoltre TIM organizza frequentemente iniziative di comunicazione su tematiche specifiche di interesse locale.

Fondamentale è il coordinamento con le funzioni aziendali operanti a livello territoriale per acquisire informazioni riguardo alle istanze e alle aspettative provenienti dalle istituzioni locali e predisporre le soluzioni idonee.

Tra i temi principali, oggetto del dialogo con gli enti locali nel corso del 2016, si evidenzia:

  • lo sviluppo delle nuove reti ultra broadband (NGAN- Next Generation Access Network) e del nuovo standard LTE (Long Term Evolution);
  • la copertura territoriale e la riduzione del digital divide;
  • la verifica dell’incidenza del contributo, anche lato domanda, sulla redditività degli investimenti in larga banda sui distretti industriali;
  • la stipula di protocolli con gli Enti Locali per favorire l’utilizzo di tecniche non invasive (minitrincee) nei lavori di scavo, anche per accelerare lo sviluppo della copertura delle reti di accesso di nuove generazione;
  • le proposte di leggi regionali e di regolamenti comunali in materia di installazione di impianti di telefonia mobile e campi elettromagnetici (tra le altre: Linee Guida attuative della Legge Umbria, Proposta di Legge della Regione Marche, Protocollo Comune di Genova), al fine di rappresentare le esigenze aziendali (anche attraverso la presentazione di osservazioni, emendamenti e la partecipazione ad audizioni) consentendo un’equa coesistenza dei diversi interessi coinvolti, nell’ottica di semplificare la normativa e omogeneizzarla alledisposizioni nazionali di riferimento;
  • le proposte di regolamento scavi, per uniformare l’iter autorizzatorio e la relativa disciplina a quanto previsto dalle norme di riferimento nazionali, anche in ottica di ulteriore semplificazione a livello locale;
  • la rimozione di impianti di telefonia pubblica (cabine telefoniche) per la quale è stata anche prevista una fase d’ascolto dei cittadini nell’ambito della procedura concordata con AGCOM;
  • la promozione di iniziative di digital inclusion di TIM per favorire l’apprendimento delle nuove tecnologie e il loro corretto uso, anche attraverso la ricerca di forme di collaborazione con i Comuni, partnership e rilascio di patrocini;
  • la diffusione dell’innovazione e della cultura digitale anche promuovendo la realizzazione di accordi/partnership con le pubbliche amministrazioni;
  • la promozione del sistema dei servizi digitali di TIM per la realizzazione di smart cities e in particolare il sostegno alle città di Genova, Torino, Milano, Napoli, Firenze, Benevento. Al riguardo si segnala: la partecipazione alle attività, in qualità di soci fondatori dell’associazione Genova Smart City; la partecipazione in qualità di socio fondatore alla Fondazione Torino Wireless (distretto tecnologico ICT che vede il coinvolgimento di istituzioni nazionali e locali, università e centri di ricerca, imprese e istituti finanziari); la collaborazione con il Comune di Torino e la Fondazione Torino Smart City per la presentazione di progetti collaborativi attivabili nell’ambito delle iniziative Smart City;
  • la realizzazione di una sperimentazione di didattica digitale presso alcune scuole della Regione Lombardia, che segue la stipula di un protocollo con l’USR Lombardia;
  • le attività di ricerca, in collaborazione con l’Università Bocconi, finalizzate allo studio delle Agende Urbane in otto Comuni italiani: Bergamo, Cuneo, Ferrara, Belluno, Pescara, Ancona, Taranto, Siracusa;
  • la verifica della finanziabilità dei costi per il risparmio energetico aziendale con nuovi strumenti nazionali e territoriali;
  • la redazione di 20 Policy Report regionali finalizzati a rappresentare lo stato dell’arte e sull’evoluzione delle politiche regionali in materia di servizi digitali, infrastrutture di rete, agenda digitale e smart cities, anche con riferimento alla nuova politica di programmazione dei fondi comunitari 2014-2020. Consistenti ampliamenti sono stati introdotti nella quarta edizione 2016 con l’introduzione di nuovi capitoli contenenti informazioni relative ai Piani di sviluppo regionale di natura strategica ed economica, ai Programmi operativi regionali (POR) e nazionali (PON) afferenti alle tematiche ICT aventi ricadute sul territorio.L’edizione 2016 è stata completata e diffusa agli interlocutori interni ed esterni all’azienda nel Marzo 2016; attualmente è in corso l’aggiornamento delle informazioni riportate nei documenti - ove disponibili - sino all’ultimo trimestre 2016.

Istituzioni comunitarie e internazionali

Le relazioni con le Istituzioni comunitarie e sovranazionali sono sia di tipo istituzionale (per esempio partecipazione a piattaforme di discussione, consultazioni pubbliche, workshop, riunioni delle Commissioni parlamentari) sia di tipo collaborativo (incontri con la Commissione UE, con i Rappresentanti Permanenti degli Stati Membri presso la UE, con il Parlamento Europeo, con Agenzie o gruppi di lavoro e studi specialistici sotto l’egida delle istituzioni UE quali, ad esempio, il Center for the European Policy study, ecc.). Il posizionamento verso il BEREC e la Commissione avvengono attraverso azioni individuali e/o con la partecipazione degli altri operatori.

Tra le tematiche affrontate a livello europeo, oggetto dei principali atti normativi/regolamentari d’interesse del Gruppo, si citano, a titolo non esaustivo, la Review del quadro regolamentare che comporta la revisione degli obblighi di accesso alle reti e delle regole consumeristiche di settore, la riforma del servizio universale, la revisione dell’assetto istituzionale dei poteri della Commissione e del BEREC nella implementazione del nuovo quadro. La revisione comporta un complesso processo di adozione che coinvolge Parlamento e Consiglio per l’adozione di nuove regole verso il 2020. TIM partecipa attivamente alle numerose consultazioni pubbliche lanciate dalla Commissione Europea e dal BEREC sulla base della Strategia del Mercato Unico Digitale (e della Strategia sul Mercato Unico), in particolare le consultazioni sulla revisione del Quadro telecomunicazioni, sulle piattaforme online e il ruolo degli intermediari, sul ruolo degli OTT e sulla regolamentazione dei servizi IoT.

TIM ha partecipato al tavolo di lavoro lanciato dalla Commissione Europea per l’elaborazione dell’Action Plan 5G, teso ad accelerare lo sviluppo della nuova tecnologia per consentire all’Europa di tenere il passo con l’Asia e gli Stati Uniti e di valorizzare l’approccio europeo, focalizzato alla digitalizzazione delle industrie verticali.

TIM è inoltre particolarmente attiva sui tavoli europei e internazionali relativi alla distribuzione dei contenuti digitali e la protezione dei diritti, in particolare su temi quali la revisione del copyright nello scenario digitale (oggetto di future iniziative europee), la revisione della Direttiva europea su radiodiffusione via satellite e ritrasmissione via cavo, le discussioni e le proposte relative alla responsabilità degli operatori/ISP, in particolare quelle relative alle azioni degli hosting providers per il contrasto delle attività illecite online, la riforma della direttiva europea sui servizi media audiovisivi. Con riferimento alla tutela dei minori, TIM partecipa attivamente a un’iniziativa particolarmente rilevante a livello UE volta ad accrescere la sicurezza dei minori quando navigano in internet: si tratta dell’ICT Coalition for children online, tavolo delle industrie ICT europee, che prevede semestrali momenti di confronto con le istituzioni europee e gli stakeholders di riferimento (es. ONG). L’attività della piattaforma “Better Internet for Kids” lanciata dalla Commissaria Kroes nel 2011, e a cui partecipa TIM, verrà rilanciata nei prossimi mesi su sollecitazione dell’attuale Director General della DGConnect. TIM segue con attenzione gli sviluppi dei diversi accordi commerciali (es. TTIP, TiSA) che l’Europa sta negoziando con altre realtà geografiche.

Per quanto riguarda i rapporti con l’ONU, particolare rilievo assumono le attività svolte nell’ambito del Global Compact (GC) che si sostanziano nella partecipazione al gruppo di lavoro sui Diritti Umani organizzato dal GC Network Germania e alle molteplici attività del Network Italiano della stessa organizzazione. TIM e TIM Brasil, le due società del Gruppo che hanno aderito al Global Compact, compilano annualmente la “Communication on Progress”, il documento che riporta i progressi registrati dalle aziende nella promozione e nell’applicazione concreta dei dieci principi del Global Compact. La CoP redatta da TIM nell’estate 2016 e relativa all’intero 2015 le riconosce lo status di “Active” e il livello di “Advanced” (conformità ai ventuno criteri richiesti). Per ulteriori informazioni a riguardo si rimanda al paragrafo Diritti Umani e al sito telecomitalia.com.
TIM partecipa attivamente in qualità di sector member all’ITU (agenzia internazionale dell’ONU per le telecomunicazioni), nei tre settori in cui è suddiviso (ITU Radiocommunication Sector, ITU Telecommunication Standardization Sector, ITU Telecommunication Development Sector). E’ parte dell’ITU COP, piattaforma dell’ITU in materia di protezione dei minori.

Partecipa, inoltre, regolarmente agli eventi maggiormente significativi dell’ITU.

TIM segue attivamente i lavori dell’OCSE, attraverso il BIAC (associazione che raggruppa una serie di aziende dei paesi membri) e la Rappresentanza Permanente dell’Italia presso l’OCSE, e quelli dei Comitati competenti su materie di rilevanza per l’Azienda tra cui il CDEP (Comitato per l’economia digitale) e i rispettivi Gruppi di lavoro, come il Working Party (di seguito WP) per le Politiche delle Infrastrutture e dei Servizi della Comunicazione, il WP per la Sicurezza e la Privacy, il Comitato per la competitività, il Comitato sulla politica dei consumatori, nonché il Comitato in materia di governance e anti-corruzione. Le questioni trattate durante il 2015 hanno riguardato le discussioni e i lavori preparatori alla riunione Ministeriale OCSE tenutasi nel maggio 2016 a Cancun, (Messico), la revisione delle raccomandazioni OCSE in materia di commercio elettronico, la revisione delle raccomandazioni OCSE su International Mobile Roaming, la raccomandazione sulla sicurezza digitale e il risk management, la convergenza digitale, nonché il tema degli accordi bilaterali di investimento e, in particolare, la questione delle clausole ISDS.

TIM si interfaccia con le istituzioni, in particolare quelle sovranazionali, in via individuale e in qualità di membro di associazioni di rilievo attive sulla scena europea e internazionale, quali ad esempio ETNO, GSMA, Business Europe, TABC.

I rapporti con le Istituzioni in Brasile

TIM Brasil ha instaurato relazioni eccellenti con tutte le Istituzioni governative e parlamentari e con le autorità regolatorie. Il dialogo, frequente e costruttivo, si basa su proposte oggettive e posizioni il cui scopo spesso va oltre gli interessi aziendali e coinvolge l’intero settore.

A livello federale, le relazioni con il Governo avvengono principalmente con il Ministero delle Comunicazioni e anche con i dipartimenti rilevanti della Presidenza del Consiglio e dei ministeri che si occupano di sviluppo economico, giustizia, formazione, ricerca ed enti locali. TIM ha inoltre sviluppato un fitto dialogo con i membri dei Comitati parlamentari che hanno pertinenza, anche se non esclusiva, su tematiche di natura economico/finanziaria, privacy, telecomunicazioni e tutela del consumatore.

A livello locale, TIM Brasil è in costante contatto con le Istituzioni e le Autorità locali su tematiche relative alle telecomunicazioni e, in particolare, sullo sviluppo delle infrastrutture e la copertura della rete, così come su tematiche di interesse specifico delle comunità locali. Nella pratica quotidiana, le attività di engagement con le Istituzioni si concretizzano nella formulazione di proposte, stimolo al dibattito, partecipazione attiva in audizioni pubbliche e in incontri su temi specifici con gli stakeholder coinvolti.

Le principali associazioni di categoria di cui fa parte TIM Brasil sono:

  • ABR Telecom (associazione brasiliana delle risorse di telecomunicazioni), per la gestione centralizzata e condivisa delle soluzioni di telecomunicazioni;
  • TelComp (associazione brasiliana per la competitività delle telecomunicazioni), che rappresenta gli interessi di 60 operatori per la competitività del settore;
  • SINDITELEBRASIL (sindacato nazionale degli operatori di telecomunicazioni), che lavora al fine di coordinare, difendere e rappresentare in sede legale le aziende associate, che include tutti gli operatori di telefonia fissa e mobile;
  • GSMA che rappresenta gli interessi degli operatori mobili nel mondo. GSMA America Latina è un partner fondamentale nel discutere i temi che interessano il settore, che spaziano dalle gestione e allocazione delle frequenze, alla protezione dei consumatori, fino alle attvità che possono avere un impatto positivo sulla reputazione del settore (l’Azienda partecipa all’iniziativa We Care)
  • ASIET (associazione latino americana dei centri di ricerca e delle aziende di telecomunicazione) che, focalizzandosi su studi e ricerche, ha l’obiettivo di trovare un punto di convergenza tra le varie sfide del mondo delle telecomunicazioni in America Latina attraverso il dialogo tra il pubblico e il privato.

Inoltre, le attività di TIM Brasil, a livello regionale e locale, sono supportate dalle attività dell’Instituto TIM che ha come obiettivo il progresso sociale del Brasile tramite attività e progetti che massimizzano il potenziale del network mobile. Dal 2013, l’Instituto TIM ha realizzato progetti in oltre 398 realtà locali in 26 stati, coinvolgendo 58 dipartimenti, tre ministeri e più di quattro mila scuole pubbliche, interessando 15.200 insegnanti e 455.000 studenti.

1 Body of European Regulators for Electronic Communication
2
Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico
3
Organizzazione per le Nazioni Unite
4
United Nations Environment
5
United Nations Framework Convention on Climate Change
6
International Telecommunication Union