Tutela dell'ambiente

Tutela dell'ambiente

Molti dei Sustainable Development Goals sono legati in maniera intuitiva al mondo dell’ambiente, dell’energia e della sostenibilità ambientale: è il caso, ad esempio, dell’obiettivo riguardante la prevenzione e il controllo del cambiamento climatico, di quelli relativi alla vita terrestre e sottomarina, o di quelli relativi alla progettazione di smart cities.

La lotta al cambiamento climatico in particolare costituisce un obiettivo sfidante e urgente. L’11 novembre 2016 l’Italia ha ratificato l’Accordo di Parigi per il contenimento del riscaldamento globale del pianeta che è entrato in vigore a livello internazionale il 4 novembre 2016 , quando è stata superata la soglia di adesione di 55 Paesi che rappresentano il 55% delle emissioni di gas serra a livello globale.

Negli ultimi anni l’evidenza degli effetti del riscaldamento globale (desertificazione, inondazioni e uragani, malattie, scioglimento dei ghiacci) hanno convinto anche gli scettici che il problema c’è e va affrontato.

L’Accordo impegna i Paesi firmatari a contenere il riscaldamento globale entro 2 gradi dal livello pre-industriale. Sono previste verifiche quinquennali degli impegni presi, a partire dal 2023. I paesi più ricchi dovranno aiutare finanziariamente quelli più poveri.

L’italia deve conformarsi agli obiettivi fissati dall’UE. Occorre intervenire in tre settori chiave:

  • energia rinnovabile e risparmio energetico;
  • mobilità non inquinante;
  • riqualificazione degli edifici, per renderli meno energivori.

L’Italia ha una chiara convenienza ad agire rapidamente ed in profondità per tenere sotto 1,5° C il riscaldamento globale, poiché in tal caso si dimezza la riduzione della disponibilità di acqua e si riduce del 30% (rispetto ad un riscaldamento di 2°) la durata di siccità eccezionali1, che tendono a portare alla desertificazione2.

La strategia di TIM promuove lo sviluppo del business in linea con le linee guida sopra citate. Infatti il settore dell’ICT gioca un ruolo fondamentale nella riduzione delle emissioni di CO2 e di altri gas a effetto serra (GHG), non solo perchè lo stesso settore può contenere e ridurre le proprie emissioni di CO2, ma soprattutto perché può contribuire alla riduzione delle emissioni di altri settori grazie alla realizzazione di servizi innovativi che promuovano stili di vita più sostenibili (quali, per esempio, la videoconferenza, il telelavoro, la telemedicina e, più in generale, tutti i servizi che possono favorire la “dematerializzazione” dell’economia). Studi internazionali3 ritengono infatti che l’adozione di questi servizi possa portare ad una riduzione del 20% delle emissioni globali di CO2 al 2030, mantenendole così ai livelli del 2015.

In questo scenario, TIM ha sottoscritto nel 2012 un accordo volontario con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM), volto alla promozione di progetti comuni finalizzati alla misurazione, contenimento e neutralizzazione dell’impatto sul clima del settore delle telecomunicazioni. Sono state dunque definite le metodologie relative all’analisi per i servizi tipici delle attività di telecomunicazioni con l’obiettivo di fornire degli indicatori di carbon footprint in accordo con la metodologia descritta nel “GHG Protocol Product Life Cycle Accounting and Reporting Standard ICT Sector Guidance – Chapter 2” per i servizi erogati da TIM sull’intero territorio nazionale: rete fissa (chiamate telefoniche), rete mobile (sms, dati trasferiti, chiamate), dati trasferiti (inclusi MMS).

Le azioni specifiche messe in atto dal Gruppo sono quindi volte a ridurre i propri impatti ambientali e a proporre soluzioni tecnologiche rivolte alle persone, alle imprese e alle pubbliche amministrazioni per la realizzazione di una società digitale, più inclusiva e vivibile. TIM è convinta di poter giocare un ruolo fondamentale, insieme e in sinergia con gli altri settori dell’economia, nel facilitare la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio.

Lo stakeholder Ambiente è rappresentato dalle generazioni future e dal loro diritto di vivere in un contesto non compromesso dagli effetti negativi determinati dallo sviluppo di quelle precedenti. L’interesse di questo soggetto collettivo si concretizza nelle istanze espresse da:

  • associazioni ambientaliste nazionali e internazionali;
  • istituzioni nazionali e sovranazionali;
  • la Comunità in genere, con particolare riferimento alle aree territoriali in cui TIM opera;
  • associazioni di settore e organizzazioni non profit attive su tematiche di rilievo ambientale. Fra queste in particolare: European Telecommunications Network Operators’ Association (ETNO), European Telecommunications Standards Institute (ETSI), Global e-Sustainability Initiative (GeSI), CDP, International Telecommunication Union (ITU).

TIM è attenta alle esigenze espresse dagli stakeholder interessati alla protezione dell’ambiente e ha sviluppato con essi diversi canali di comunicazione, fra cui un forum multistakeholder organizzato nell’ottobre del 2016. Questo collaudato metodo di ascolto e coinvolgimento ha rafforzato la comprensione delle istanze e delle priorità degli stakeholder rispetto ai temi ambientali e ha raccolto contributi sui possibili ambiti di sviluppo.

La strategia ambientale delle società del Gruppo è fondata sui seguenti principi:

  • ottimizzazione dell’utilizzo delle fonti energetiche e delle altre risorse naturali;
  • ricerca continua del miglioramento della performance energetica e ambientale attraverso la minimizzazione degli impatti negativi e la massimizzazione di quelli positivi;
  • adozione di politiche di acquisto sensibili alle tematiche ambientali;
  • diffusione di un corretto approccio alle tematiche ambientali. 

Per gestire in modo efficace e sostenibile i propri processi operativi caratterizzati da particolari impatti ambientali TIM si è dotata di un Sistema di Gestione Ambientale (SGA) certificato in base alla norma ISO 14001. In alcune realtà il Sistema di Gestione Ambientale è integrato con quello per la Gestione della Qualità basato sulla norma ISO 9001: per tutti è stata ottenuta la relativa certificazione. Alcuni siti1 hanno ottenuto la certificazione del sistema per la Gestione dell’Energia in base alla norma ISO 50001. Per quanto riguarda i Data Center l’efficienza energetica di quello di Rozzano 2 è attestata dal valore del PUE (Power Usage Effectiveness) certificato nel 2014 e pari a 1,66, che può essere considerato un buon valore per un data centre costruito fra il 2008 e il 2010. Il valore del PUE degli altri data centre non è stato ancora certificato.

Per ulteriori dettagli sul tema si rinvia al sito telecomitalia.com.

Anche nella definizione delle architetture di rete fissa e mobile, e delle specifiche tecniche di apparati e componenti sono adottati criteri atti a minimizzare l’impatto ambientale (es. consumi, scavi, ingombri, rumorosità, uso di batterie), compatibilmente con i requisiti di servizio e i costi delle varie soluzioni. In particolare, a partire dal 2008, in fase di valutazione economica di gara, si considerano anche i consumi energetici su un arco temporale di tre-cinque anni.   

Infine, TIM promuove, partecipa attivamente e in alcuni casi coordina progetti su temi ambientali in ambito nazionale e internazionale.

Per testimoniare ulteriormente l’impegno per il contenimento degli impatti ambientali, TIM investe ogni anno nella ricerca di soluzioni innovative. Molti sono i brevetti riconosciuti a TIM in tale ambito.   

Attività di ricerca

Per quanto riguarda l’adozione di soluzioni ICT di Internet of Things (IoT), applicate al mondo delle smart city, si citano in particolare, per il loro forte impatto ambientale positivo, i seguenti progetti: smart grid (applicazione dell’IoT alla gestione dei vari segmenti delle reti elettriche), smart water (applicazione dell’IoT alle reti di distribuzione dell’acqua), smart gas (applicazioni per il metering del gas) e smart waste (gestione efficiente del ciclo dei rifiuti).

Per quanto riguarda le smart grid, TIM sta studiando soluzioni IoT volte a un migliore utilizzo delle risorse energetiche nell’ottica della generazione distribuita e del controllo da remoto. In particolare continua l’attività in corso di valutazione di condivisione di infrastrutture delle reti di telecomunicazione e di quelle elettriche nell’ottica di riduzione costi e impatti ambientali. Per quanto riguarda le tecniche di smart water management, le soluzioni IoT analizzate permettono di effettuare la ricerca e l’identificazione delle perdite occulte dell’acqua in modo più efficiente ed a basso costo. L’acqua diventerà sempre più una risorsa ambientale preziosa e, perdite nella rete di distribuzione dell’ordine del 30% non saranno più sostenibili, né dal punto di vista ambientale né da quello economico. Per la ricerca delle perdite e l’ottimizzazione dei costi di distribuzione si stanno anche sviluppando e provando in campo soluzioni di smart metering multi utility che includano acqua, gas ed eventualmente elettricità basate su reti capillari

L’applicazione delle tecniche IoT permetterà infine lo sviluppo di soluzioni di smart waste finalizzate a ottenere un incremento della raccolta differenziata e una riduzione delle discariche abusive. In particolare per esempio vengono misurati in tempo reale i livelli di riempimento delle varie isole ecologiche e vengono inviati i mezzi per lo svuotamente solo quando veramente necessario, riducendo al minimo i costi e i tempi e dall’altra parte evitando di avere cassonetti pieni con conseguente deposito per strada dei rifiuti da parte del cittadino.

Brevetti relativi a soluzioni con rilevanza ambientale

Ricarica Wireless

Da tempo in ambito internazionale si ricerca un modo efficace per sostituire i convenzionali caricabatteria a filo con un caricatore universale wireless preposto alla contestuale ricarica di cellulari, lettori mp3, notebook, videocamere e quant’altro ormai è entrato a far parte dell’attuale quotidianità, sempre più dinamica e nomadica. Sfruttare la tecnologia wireless, di solito, significa poter fare a meno di un collegamento fisico tra il caricatore e il dispositivo, e di sfruttare un caricatore senza fili per più dispositivi, anche se richiedono diverse tensioni di alimentazione, come un cellulare e un notebook. Questo sistema permette una gestione più efficiente dello spazio, della quantità di dispositivi, e dell’energia dove il trasferimento energetico avviene in campo evanescente non radiativo con conseguenti benefici in termini di contenimento delle interferenze e dell’impatto biologico nell’ambiente circostante al caricatore.

Sistemi automatici per la gestione degli elettrodomestici

Il brevetto si riferisce al settore dei sistemi automatici per la gestione degli elettrodomestici.
Il sistema oggetto della presente invenzione è configurato per gestire in maniera automatica l’attivazione e la disattivazione di elettrodomestici facenti parte di una rete domestica allo scopo di ridurre il consumo elettrico ed evitare il superamento di limiti di potenza massima totale. In particolare, l’unità centrale di controllo del sistema aggiorna una tabella di pianificazione con l’attivazione di ciascun elettrodomestico tenendo conto del profilo di consumi e dei vincoli corrispondenti. Sistema automatico per la gestione del consumo energetico di insiemi di apparati elettrici Il brevetto riguarda un sistema automatico per la gestione del consumo energetico di insiemi di apparati elettrici, quali elettrodomestici. Il sistema oggetto dell’invenzione si basa sulla generazione di una tabella di pianificazione temporale dell’attivazione/disattivazione degli apparati elettrici e dell’esecuzione delle fasi energetiche dei cicli operativi di funzionamento di ciascun apparato elettrico.

Brevetti che consentono la riduzione del consumo elettrico delle reti

Ottimizzazione dei consumi in reti cellulari mobili

Il brevetto riguarda un metodo per l’ottimizzazione dei consumi in reti cellulari mobili, in particolare in reti cellulari mobili caratterizzate da eterogeneità di dispiegamento e, di conseguenza, da eterogeneità di consumo energetico dei nodi di rete, dove transizioni di stato (accensioni/spegnimenti) relativamente frequenti possono avere impatti negativi sulla longevità degli apparati di rete e tempo medio fra guasti. E’ proposto un algoritmo in grado di determinare, in base al numero massimo consentito di transizioni di stato per ogni nodo di rete, al carico attuale della rete, ed al carico atteso della rete, gli istanti di accensione/ spegnimento dei nodi di rete.

1 Carl-Friedrich Schleussner et al. : Differential climate impacts for policy-relevant limits to global warming: the case of 1.5° C and 2° C – Earth Systems Dynamics 7, 2016.

2 Secondo Mauro Centritto, Direttore Ivalsa-CNR, “In Italia, gli ultimi rapporti mostrano che è a rischio desertificazione quasi il 21% del territorio nazionale, il 41% del quale nel Sud del Paese”.

3 #SMARTer2030 – ICT Solutions for 21st Century Challenges – published in 2015 by the Global e-Sustainability Initiative.

4 Si tratta delle sedi aziendali di Roma Parco de’ Medici, Bologna, via Stendhal, e Rozzano (MI) 1 e 2