Digitalizzazione

Un gruppo di rilevanza strategica

L’Azienda si pone come “abilitatore” nella creazione di un ecosistema digitale che connetta imprese, PA e comunità locali, in modo da creare sinergie positive per lo sviluppo. Il contributo che il Gruppo offre alla crescita delle realtà in cui opera, non si ferma ai progetti infrastrutturali e spazia dalle soluzioni digitali per i servizi della PA ai servizi cloud per le imprese, dalle piattaforme digitali per la sanità, alle applicazioni rivolte a persone diversamente abili e alle tecnologie per il contenimento dei consumi energetici delle città e delle imprese. In tale ambito sono state sviluppate varie iniziative di innovazione sociale, tra cui la piattaforma di crowdfunding che accoglie richieste di donazioni e altri aiuti finanziari senza fini di lucro per chi intenda realizzare progetti finalizzati alla tutela dell’ambiente e del sociale. Allo sviluppo crescente delle infrastrutture e dei servizi digitali deve corrispondere una domanda di connettività adeguata, capace di remunerare gli investimenti effettuati. Tale domanda rispecchia il livello di cultura digitale presente nel Paese: più i consumatori sono informati e consapevoli dei benefici legati all’utilizzo di Internet e della banda ultralarga, maggiore è la penetrazione della connettività ultrabroadband e il tasso di adozione dei servizi digitali. Per favorire la crescita e la diffusione della cultura digitale, l’Azienda promuove e realizza diversi progetti, soprattutto attraverso la direzione Corporate Shared Value: dai programmi TV (Start!) alla formazione scolastica (A Scuola di Digitale con TIM), dalla divulgazione musicale (Pappano in Web) alle campagne sulla sicurezza online (Navigare Sicuri) come meglio dettagliato nel capitolo Cultura Digitale del presente rapporto.

[G4-DMA Product and Service Labeling], [G4-DMA Marketing Communications], [G4- DMA Customer Privacy], [G4-DMA Compliance]

Temi materiali in questo capitolo:

  • copertura della rete
  • ascolto e trasparenza verso i clienti
  • gestione dell’innovazione
  • attività di gestione e protezione dei dati sensibili
  • protezione dei minori

Policy aziendali rilevanti: Carte dei servizi e Condizioni generali di abbonamento, Codici di autodisciplina per i servizi mobili e di condotta per i servizi a sovraprezzo, Linee Guida per il marketing responsabile, Informative di TIM ai sensi dell’art. 13 del Codice privacy, Requisiti di compliance per il trattamento di dati anonimizzati o pseudonimizzati, Rispettare i Diritti Umani nel Gruppo TIM, Whistleblowing, disponibili sul sito www.telecomitalia.com.

Efficacia e monitoraggio: l’Azienda utilizza alcuni KPI numerici per controllare l’efficacia dei processi di gestione, oltre al monitoraggio previsto dai sistemi di gestione della qualità e dalle strutture preposte al controllo interno. Il presente capitolo espone quelli relativi alla copertura del territorio con le infrastrutture di banda larga, alla soddisfazione della clientela, il numero di domande di conciliazione pervenute e risolte, il numero di segnalazioni pervenute.
In appendice al bilancio sono esposti i KPI riguardanti i target numerici, in particolare, sono elencati i target di attivazione del servizio, dei reclami, di assistenza e manutenzione, disponibilità e copertura territoriale con reti a banda larga.

LE RETI A BANDA ULTRALARGA: UN PATRIMONIO PER IL PAESE

TIM gestisce la più grande infrastruttura di rete fissa, per voce e dati, diffusa in modo capillare su tutto il territorio italiano e fornisce una delle piattaforme di rete mobile più estesa e avanzata del Paese. È quindi per dimensione, capillarità e patrimonio infrastrutturale e tecnologico, un’impresa “di sistema”, integrata con il territorio e con il tessuto sociale ed economico- produttivo, con un ruolo pervasivo per l’intera economia del Paese e la competitività delle sue aziende, l’efficienza della PA e, più in generale, il benessere degli stessi cittadini.

[G4-EC7a], [G4-EC7b], [G4-EC8a], [G4-EC8b], [G4-DMA Indirect Economic Impacts] Il Gruppo contribuisce a produrre circa lo 0,7% del valore aggiunto del PIL italiano1. Le attività del Gruppo generano lavoro diretto per circa 51mila persone in Italia; se si considerano i dipendenti indiretti, ossia quelli che operano su progetti connessi alle attività di TIM, si stima che circa 106mila unità, corrispondenti all’incirca all’1% dei dipendenti dell’intero settore privato, rappresentano il lavoro diretto ed indiretto attribuibile al Gruppo in Italia.

In questi ultimi anni si sta assistendo ad un processo di “trasformazione digitale” che coinvolge tutti gli attori del sistema economico (cambiamento di tecnologia e del modo di lavorare) e di quello sociale, con impatti importanti ed estesi a livello globale. Tale processo è ormai da considerarsi irreversibile e rappresenta la base per lo sviluppo di nuovi business model, a loro volta inseriti in nuovi “ecosistemi”, basati su piattaforme abilitatrici come information systems, customer experience, analytics, intelligence, ecc. che necessitano di rapide evoluzioni tecnologiche anche per garantire, in modo rapido e sicuro, la raccolta, l’elaborazione e lo scambio di importanti quantità di informazioni istantaneamente.

TIM svolge un ruolo ampiamente strategico in tale ambito e si pone in prima linea nello sviluppo di nuovi modelli, sia come protagonista nel settore ICT, sia come abilitatore negli altri settori dell’economia, traducendo in prodotti e servizi due fra le parole-chiave della digital transformation: Internet of Things e Cloud.

[G4-EC7a] Consapevole di questo ruolo strategico, TIM opera costantemente per gestire e innovare il patrimonio infrastrutturale e tecnologico che mette al servizio del Paese: nel corso del 2016 l’Azienda ha investito circa 1,5 miliardi di euro in reti di nuova generazione. Il piano triennale 2017-2019 del Gruppo conferma l’impegno in investimenti per infrastrutture e tecnologie avanzate e lo indirizza in particolare sulle reti di nuova generazione a banda ultralarga, uno sforzo importante che impegna quotidianamente tecnici ed ingegneri di rete.

A completamento dell’impegno per la realizzazione delle reti di nuova generazione, il Gruppo ha siglato una joint venture (Flash Fiber S.r.l.) con Fastweb per promuovere la realizzazione delle infrastrutture a banda ultralarga con tecnologia FTTH (Fiber To The Home) nelle principali città italiane. Flash Fiber è partecipata all’80% da TIM ed al 20% da Fastweb ed ha l’obiettivo di realizzare una rete di accesso in fibra ottica che prevede di collegare, entro il 2020, circa 3 milioni di unità abitative nelle principali 29 città italiane con tecnologia FTTH, che consente velocità di collegamento di 1 Gigabit al secondo, per un investimento complessivo di 1,2 miliardi di euro.

L’Azienda conferma l’impegno nell’offrire la tecnologia più avanzata e affidabile anche a livello mobile. Le reti mobili nel 2016 hanno quasi completato la copertura del territorio con il nuovo standard 4G/LTE e per rispondere rapidamente alla crescente domanda di dati ad alta velocità, il Gruppo è impegnato nella sperimentazione della tecnologia 5G, che consente di rispondere alla crescente domanda di banda ultra larga in mobilità legata all’esplosione dei contenuti video, social network e servizi digitali. Il Gruppo è stato uno dei firmatari del documento “Manifesto for timely deployment of 5G in Europe” presentato al commissario europeo per l’economia digitale, Gunther Oettinger, con cui i maggiori operatori mobili, insieme ad importanti partner tecnologici, si sono impegnati a sviluppare la tecnologia 5G a partire dal 2018, puntando al lancio commerciale antro il 2020. Inoltre TIM ed Ericsson hanno siglato un accordo per avviare il programma “5G for Italy” con l’obiettivo di creare un ecosistema aperto per la ricerca e la realizzazione di progetti innovativi abilitati dalla tecnologia 5G al fine di accelerare la digitalizzazione del Paese.

[G4-EC8b] L’impegno di TIM si è manifestato anche nella partecipazione, nel corso degli anni, sempre come unico operatore, ai bandi di gara pubblici Eurosud indetti dal Ministero per lo Sviluppo Economico (MISE)1, essenziali per assicurare la banda ultralarga nelle aree a “fallimento di mercato” (cosiddette “aree bianche”, in cui è concreto il rischio di una mancata remunerazione dell’investimento) e raggiungere, così, l’obiettivo della copertura a 30 Mbit/s del 100% della popolazione entro il 2020.

[G4-DMA Indirect Economic Impacts] L’ambizioso piano di investimenti che TIM sta seguendo coincide con una fase in cui il Governo Italiano è impegnato nella definizione ed attuazione del piano strategico nazionale per la banda ultralarga, volto a raggiungere gli sfidanti obiettivi dell’Agenda Digitale Europea, sul versante sia di una diffusa offerta di infrastrutture sia di un incremento della domanda di servizi digitali.

A questo proposito, nel corso del 2016 la Commissione Europea ha reso gli obiettivi di digitalizzazione nei paesi membri ancora più sfidanti: a settembre, in occasione della proposta di revisione del “codice europeo delle comunicazioni elettroniche”, la Commissione ha presentato tre obiettivi strategici di connettività per il 2025 (il cui processo di approvazione è tuttora in corso), con lo scopo di soddisfare il crescente fabbisogno di connettività dei cittadini europei e rafforzare la competitività dell’Europa.

  • i grandi motori socio-economici come scuole, università, amministrazioni locali, ecc, dovranno avere accesso a una connettività elevata (1 Gbps);
  • tutte le famiglie europee, nelle zone rurali o urbane, dovranno avere accesso a una connettività che offra velocità di download di almeno 100 Mbps;
  • tutte le aree urbane e le principali strade e ferrovie dovranno avere una continuità di copertura delle reti 5G.

1Nel 2016 sono stati pubblicati 2 bandi di prequalifica dei concorrenti per la realizzazione, in “aree bianche” della maggior parete delle regioni italiane, di reti a banda ultralarga per un totale di 2,6 miliardi di euro.