Smart Working
TIM integra l'offerta di connettività BB e UBB fissa e mobile con soluzioni innovative per città e comunità più sostenibili, sicure, efficienti, assicurando la business continuity nelle emergenze. Con lo smartworking TIM ha coinvolto 9.000 impiegati con un risparmio di 250.000 euro per costi sociali evitati, 7,5 milioni di Km non percorsi (pari a 1.000 Ton di emissioni risparmiate).
La transizione ai nuovi modi di lavorare è indotta dalla trasformazione digitale, che è connotata da decremento dei costi transazionali ed incremento della flessibilità, perché domanda ed offerta di lavoro digitale s’incontrano su «piattaforme» a prezzi in competizione sul servizio (quindi, fuori dalla logica della contrattazione salariale).
Questa tendenza interesserà anche le forme di lavoro “tradizionali”, che saranno sempre più incentrate su flessibilità ed autonomia individuali in cambio di maggiore responsabilizzazione verso i risultati (che sostituirà la mera esecuzione di compiti). Lo smart working ha precisamente queste caratteristiche di flessibilità, autonomia e responsabilizzazione e probabilmente proprio per questo suscita crescente interesse e sta uscendo dal dominio degli strumenti di welfare aziendale. In altri termini, l’introduzione dello smart working può essere un fattore abilitante la digital transformation. In questo scenario TIM sta implementando lo smart working con declinazioni inclusive del massimo numero possibile di figure professionali perché intende creare le condizioni che favoriscono la transizione all’organizzazione digitale in modo che avvenga a partire dalla sua storia e dalle sue caratteristiche, e non trascurandole o, peggio, a prescindere da esse. Infatti, se la transizione al digitale richiede competenze digitali, le persone sono il fulcro di questo cambiamento.
Per questo motivo in TIM l’approccio alla realizzazione dell’organizzazione digitale prevede di dare voce e ascolto alla trasformazione delle persone che ci lavorano, di far evolvere la intranet in una vera e propria piattaforma di lavoro collaborativo, di facilitare grazie allo smart working l’individuazione dei nuovi paradigmi organizzativi e dei nuovi modelli di gestione e di welfare, di tenere costantemente allineate strategie ed operatività.
Lo Smart Working in TIM, quindi, non è una scelta tattica per realizzare le opportunità di efficienza sul costo del lavoro (che, seppure lentamente si stanno concretizzando anche nell’ordinamento giuridico italiano), neppure solo una scelta di welfare per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro; ma anche una leva per recuperare produttività individuale e di processo. In questa prospettiva si tratta di un percorso di change management «perpetual beta», che incrementa la produttività aumentando welfare e responsabilizzazione verso i risultati.
Relativamente alle fasi implementative, si è scelto di procedere prima (settembre 2015) con una survey sulle modalità lavorative (coinvolgendo oltre il 30% delle persone di TIM), quindi (ottobre e dicembre 2015) sono stati realizzati due stress test per misurare sia il bilanciamento vita-lavoro sia la produttività quando si lavora dalla propria abitazione o da una sede aziendale diversa dalla propria, infine da marzo 2016 è stato avviato un pilot che consente di lavorare fuori dall’ufficio strutturato con orari di lavoro progettati per aumentare il bilanciamento vita-lavoro. Questo approccio consente di generare, raccogliere ed analizzare le reazioni adattative dell’organizzazione aziendale e così definire una policy di smart working che non sia funzionale solo al welfare ed alla produttività, ma soprattutto supporti la trasformazione digitale dei processi aziendali.
Questa chiara finalizzazione alla trasformazione digitale, inoltre, consente a TIM di operare le sue scelte in materia di dotazioni tecnologiche in modo da innovare il parco di macchine e servizi impiegati secondo criteri coerenti con la trasformazione stessa escludendo quanto non soddisfa questo requisito. Questo approccio così focalizzato sulla trasformazione digitale mette TIM anche in condizione di fare sinergia con le offerte di servizi di smart working che propone alla sua clientela.